Il lavoro effettuato all’estero senza vincoli di subordinazione richiede attenta analisi e pianificazione preventiva sia sul piano fiscale che giuslavoristico. Occorre considerare, da un lato, lo status personale del lavoratore autonomo, dall’altro, le modalità di svolgimento all’estero della prestazione di lavoro autonomo.
Una questione rilevante è connessa alla ripartizione della potestà impositiva sui redditi del lavoratore autonomo, tra gli Stati coinvolti (i.e., quello di residenza del lavoratore autonomo e quello in cui la prestazione lavorativa viene effettuata). A tal fine, vengono in considerazione le disposizioni di diritto internazionale convenzionale di cui agli artt. 7 e 14 del Modello OCSE, i quali sono stati accolti dalla stragrande maggioranza dei trattati bilaterali contro le doppie imposizioni che compongono il network mondiale e anche quello italiano.
STRUTTURA
1) La prestazione di lavoro autonomo: generalità
2) La prestazione di artisti e sportivi
3) La prestazione dei membri dei Consigli di amministrazione delle società
4) L’attività svolta da studenti e stagisti
5) La prestazione di professori e ricercatori universitari
6) L’attività degli agenti indipendenti
7) Criticità connesse alla residenza del lavoratore autonomo all’estero
8) Criticità connesse alla prestazione di lavoro autonomo all’estero: obblighi di disclosure e azione anti-riciclaggio
9) Esame di casi concreti nelle verifiche
10) Lavoro autonomo e profili Irap. Focus sulle ritenute d’acconto nel reddito di lavoro autonomo
11) Lavoro autonomo e profili IVA