Questo manuale di Diritto sindacale ormai da più di un trentennio costituisce, in primis per gli studenti, uno strumento indispensabile per la conoscenza dei principi giuridici e delle dinamiche delle relazioni collettive in Italia.
Il volume conserva, dell’edizione precedente, la ricostruzione dei percorsi autoricompositivi intrapresi dal diritto sindacale nel quinquennio 2019-2023, in risposta non solo alla situazione di incertezza
generatasi a seguito delle crisi (la pandemia da Covid-19 e la guerra in Ucraina), ma anche alle molteplici sollecitazioni provenienti dall’inquieto fronte dell’economia (con il rapido aumento del tasso di inflazione) e della disciplina del rapporto individuale di lavoro, giunta ad un peculiare epilogo dapprima con i decreti “Trasparenza” (d.lgs. n. 104/2022) e “Conciliazione” (d. lgs. n. 105/2022) del Governo Draghi e poi con il decreto “Lavoro” del Governo Meloni (d.l. n. 48/2023 conv. nella legge n. 85/2023).
Le innovazioni derivano da impulsi sempre più frequenti dell’Unione Europea, come attestano i fermenti in materia di giusta retribuzione e di salario minimo (direttiva 2022/2041), nonchè di trasparenza retributiva tra uomini e donne (direttiva 2023/970).
I percorsi di un decennio fa parevano aver raggiunto un punto di approdo con il c.d. Testo Unico sulla rappresentanza sindacale del 10 gennaio 2014, facendo sperare nell’imminente perseguimento
dell’obiettivo di una razionalizzazione del sistema su base volontaristico-autonoma. Dei tentativi che hanno avuto luogo in questi dieci anni si è dato conto nei capitoli dedicati all’evoluzione del diritto sindacale (cap. II, IX), della rappresentanza sindacale (cap. VI) e della contrattazione collettiva (cap. X).