I Parlamenti nazionali hanno assunto un ruolo sempre più centrale nella forma di governo dell’Unione europea, venendo dotati di significativi poteri, ad esempio, in materia di revisione dei Trattati, nell’allargamento dell’Unione, nel veto alle “clausole passerella” e, recentemente, nei processi decisionali e legislativi (tramite strumenti quali il dialogo politico, il general scrutiny ed il controllo di sussidiarietà). Questo volume porta a conclusione un progetto di ricerca triennale che ha analizzato l’efficacia e le dinamiche del controllo di sussidiarietà per come esso viene eseguito dai Parlamenti nazionali, con particolare attenzione all’attività di controllo svolta su di un’area di grande rilevanza (alla luce della sua incisiva ricaduta sugli ordinamenti interni) quale lo Spazio di Libertà, Sicurezza e Giustizia. Il gruppo di ricerca ha lavorato ai fini di determinare se il controllo di sussidiarietà, strumento estremamente versatile e peculiare, sia stato efficacemente utilizzato dai Parlamenti per tenere sotto controllo l’espansione delle proposte legislative europee in materie cha avrebbero potuto essere meglio regolamentate a livello nazionale, ovvero se esso si sia piuttosto rivelato strumento in un certo senso debole, inidoneo ad avere un rilevante impatto sulla cosiddetta “fase ascendente” del diritto europeo. Il volume evidenzia numerose problematiche circa lo stato attuale di questo controllo, soprattutto in virtù della diffusa carenza di un’azione coordinata (e dunque della carenza di un dialogo costruttivo) tra i Parlamenti ed i rispettivi Governi. Lo studio condotto ha peraltro evidenziato come il controllo di sussidiarietà, se correttamente inquadrato nell’ambito delle dinamiche nella forma di governo di un Paese membro, possa potenzialmente divenire uno strumento di controllo estremamente efficace per un Parlamento nazionale nei confronti del proprio Esecutivo nell’ambito della creazione del diritto europeo, e pertanto contribuire a mitigare, almeno in parte, il deficit democratico che storicamente affligge le istituzioni dell’Unione.Il volume si conclude con un’analisi del ruolo dei Parlamenti nazionali nell’accesso e recesso dall’Unione europea, in particolare alla luce delle spinte secessioniste che hanno recentemente interessato Scozia e Catalogna.