Nel nostro ordinamento, in linea generale, non è contemplata la possibilità di farsi giustizia da sé, senza ricorrere al potere dello Stato: la nostra Costituzione, infatti, riserva allo Stato il compito di amministrare la giustizia ed affida all’autorità giudiziaria ordinaria la funzione della tutela giurisdizionale dei diritti.
Eppure l’autotutela è un principio che pervade il nostro ordinamento, non soltanto nei rapporti tra pubblica autorità e privati, che ne costituiscono la terra d’elezione, ma anche nei rapporti tra privati e, perfino, nei rapporti tra privati e pubblica autorità. D’altra parte, nell’ambito della comunità internazionale, l’autotutela si manifesta nelle contromisure che possono essere adottate nei confronti dello Stato responsabile di un fatto illecito internazionale.
Il principio di autotutela incoraggia così il giurista ad effettuare un tentativo di ricostruzione sistematica di numerosi riferimenti normativi, frammentari ed occasionali; e, nel contempo, lo sollecita ad interrogarsi sul rapporto tra libertà ed autorità e tra diritto e legge, richiamando la centralità della persona umana che, nel suo valore individuale e nella sua valenza socio-relazionale, è caput et fundamentum della civiltà giuridica occidentale.
Ecco dunque la necessità di una analisi e riflessione sull’autotutela che, senza alcuna pretesa di completezza, forma oggetto del presente studio interdisciplinare.