L’ordinamento svizzero desta al contempo interesse ed ammirazione. Interesse per l’originalità delle soluzioni adottate, in particolare per ciò che riguarda gli istituti di democrazia diretta; ammirazione per come esso riesce a mantenere un efficace equilibrio tra democrazia diretta e democrazia rappresentativa.
Il modo svizzero di interpretare le istituzioni non è però agevolmente comprensibile utilizzando le tradizionali categorie del diritto. Il modello consensuale, la neutralità, l’assenza del controllo di costituzionalità per le leggi federali, sono aspetti che possono disorientare l’osservatore straniero. Il volume offre un approfondimento da due prospettive diverse: quella del giurista autoctono, e quella dell’osservatore esterno.
Il quadro che ne risulta è complesso, ma non indecifrabile. Le soluzioni istituzionali adottate in Svizzera sono sì peculiari, e con tutta probabilità difficilmente trapiantabili, senza opportuni adeguamenti, in altri contesti, ma non del tutto irripetibili.