Le cosiddette operazioni straordinarie, per gli obiettivi strategici che si prefiggono e per la propria complessità intrinseca, rappresentano (sovente) uno fra i momenti maggiormente significativi nella vita di una impresa commerciale. La circolazione intersoggettiva dei compendi aziendali è realizzata principalmente attraverso operazioni straordinarie e le aziende rappresentano ciò che produce o distrugge ricchezza e sono sempre le aziende in quanto organizzazione a rappresentare ciò che orienta le strategie imprenditoriali di lungo periodo. Nella maggior parte dei casi, tuttavia, il perimetro interpretativo della nozione di operazione straordinaria e le relative dinamiche di funzionamento costituiscono tematiche le quali sono analizzate più da un punto di vista empirico e casistico che in un’ottica di sistema. In questo prevalente approccio pragmatico lo stesso principio della neutralità, che rappresenta il nucleo essenziale della disciplina positiva di molte operazioni straordinarie, finisce per smarrire il proprio rilievo e termina per essere confinato – al pari dell’antitetico criterio della realizzazione – fra le nozioni presupposte; un elemento di cui prendere atto, non meritevole di eccessivo approfondimento ed a cui occorre limitarsi a dare pratica attuazione. Il presente volume propone un percorso differente ed ha l’ambizione di suggerire una riflessione sul perché alcune operazioni straordinarie che implicano la circolazione delle aziende siano neutrali ed altre non lo siamo e quale sia in un’ottica di sistema il ruolo della neutralità in contrapposizione alla realizzazione.
Scelta strutturale o di mera incentivazione? Logica giuridica ovvero mera ratio economica? Quale le linee di sviluppo della disciplina delle operazioni straordinarie? La recente evoluzione normativa suggerisce che la neutralità possa rappresentare la nuova frontiera della circolazione dei compendi aziendali realizzata per il tramite della (eterogenea) categoria delle operazioni straordinarie. Comprendere, quindi, cosa sia la neutralità e quale sia il suo ruolo nell’ordinamento tributario non è ozioso ed aiuta ad operare consapevolmente in un ordinamento che per la propria continua evoluzione stenta spesso ad individuare delle linee direttrici dotate di sufficiente stabilità.