Le autonomie territoriali costituiscono ciò che dà corpo concreto all’articolazione policentrica della Repubblica italiana. La loro disciplina è il frutto di tendenze di fondo e di riforme costituzionali e amministrative di impostazione a volte diversa, che si riflettono sulla capacità delle organizzazioni territoriali di dare risposta ai bisogni e agli interessi delle loro comunità. Questo manuale si propone di fornirne una visione il più possibile lineare e unitaria, senza rinunciare alla trattazione di una serie di profili particolarmente attuali. Una prima parte si sofferma sul “sistema” delle autonomie territoriali, visto nel suo complesso, affrontando il lessico e le nozioni fondamentali dell’autonomia, declinandone le manifestazioni principali nell’ambito del riparto della potestà legislativa tra Stato e Regioni, della distribuzione delle funzioni amministrative come dell’assetto istituzionale delle Regioni, delle Province, delle Città metropolitane e dei Comuni. Una seconda parte del testo, invece, oltre che ad un panorama preliminare sulle principali tendenze attuali della legislazione in Europa, è dedicata ad aspetti innovativi o sempre dibattuti, quali il rapporto tra le autonomie e le politiche europee, la diffusione di un originale “diritto delle città”, il peso che Stato e Regioni esercitano reciprocamente sulle funzioni degli enti locali, la sicurezza urbana, la trasparenza e la lotta alla corruzione, il delicato equilibrio della finanza territoriale e le discipline del governo del territorio e dei servizi pubblici. Con questo duplice livello di approfondimento, il lettore può apprezzare sia la fisionomia generale di un laboratorio organizzativo in costante divenire, sia il carattere vivo ed eterogeneo delle tante questioni che lo animano.