Il volume analizza l’azienda dal punto di vista dell’avviamento.
L’avviamento è una chiave di lettura fondamentale per rendersi conto dell’importanza dell’organizzazione nelle aziende, distinguendole dai meri “complessi di beni” dell’artigiano o del piccolo commerciante. In ultima analisi l’avviamento è infatti il coordinamento dell’azienda come moderno gruppo sociale non analizzabile in termini materialisti o antropomorfici. L’avviamento come “organizzazione” contestualizza le teorie sugli “intangibles” e sulla “smaterializzazione della ricchezza”, senza evocare entità esterne all’azienda, come marchi, brevetti o sfuggente “know how”, e riferendosi invece alla capacità delle persone di lavorare insieme, usando macchinari e presidiando specifici mercati di beni e servizi. Così come il manico si coordina con la testa del martello, così gli addetti all’azienda si coordinano tra di loro, caratteristica sempre più importante da quando la produzione automatizzata ha sostituito i tradizionali attrezzi dell’artigiano. Per coordinarsi serve appunto molto più “avviamento” rispetto alla capacità personale degli antichi artigiani e alla loro conoscenza da parte della clientela. Su questo sfondo sono agevolmente comprensibili le operazioni tributarie sul patrimonio aziendale dietro le cui regole emerge sempre, variamente avvertita, la concezione dell’azienda come un’organizzazione che vale perché è “avviata”, e riesce a rimanere tale.