Accusato e accusatore. Le oscillazioni del diritto al confronto

Accusato e accusatore. Le oscillazioni del diritto al confronto

Autori: Minafra Mena Mostra di più Mostra meno

Data di pubblicazione: 06/2023

Accusato e accusatore. Le oscillazioni del diritto al confronto
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Descrizione

Il metodo dialogico ha un doppio vantaggio: «consente l’approfondimento critico per il quale spesso è necessario contrapporsi al testimone, contestare la sua versione dei fatti, e garantisce trasparenza e equilibrio agli inevitabili influssi che si esercitano sulla persona esaminata. Mentre le parti possono eccepire ogni abuso nella formulazione delle domande, il giudice valuta il dialogo, di cui è stato arbitro, con un distacco e una lucidità che gli sarebbero precluse se lui stesso ne fosse il protagonista. Il tutto alla luce del giorno, lontano da quelle pratiche persuasorie, lusinghe o intimidazioni, che incombono sui colloqui segreti dove, se alcuni riluttanti sono indotti a svelare ciò che sanno, altri finiscono per dire anche ciò che non sanno», mentre in alcune ipotesi tassativamente previste se ne può prescindere; ma, in ogni caso, non può essere affermata la colpevolezza dell’accusato sulla base delle dichiarazioni rese da chi si è deliberatamente sottratto al confronto dialettico con quest’ultimo.
Epperò, attraverso l’approfondimento delle oscillazioni del diritto al confronto tra accusato e accusatore, ci si è resi conto che l’archetipo tradizionale del contraddittorio, può anche assumere i connotati del verbale particolareggiato. Non solo. Dalla lettura sistematica delle disposizioni riguardanti il cuore del right to confrontation, cioè la prova dichiarativa, si è evinto chiaramente che il d. lgs. 150/2022, ha ampliato la modulabilità del metodo dialogico attraverso la videoregistrazione dell’assunzione della prova (ai sensi dell’art. 495, comma 4-ter, c.p.p.) che, da un lato, ha valorizzato la terzietà del giudice che non può né sostituire né aggiungere la sua proposta argomentativa a quelle formulate e coltivate dalle parti, in considerazione del fatto che egli non persegue un proprio fine argomentativo e, dall’altro, ha posto dei paletti a garanzia della
genuinità della prova assunta attraverso il descritto strumento della videoregistrazione. Quindi, questi strumenti, dunque, non sono dei limiti del contraddittorio poiché in essi è travasato, per renderlo fruibile nel processo, il dato analogico della testimonianza, mettendo in condizioni l’organo giudicante di realizzare il controllo falsificazionista sulle evidenze dell’avvenimento probatorio svoltosi in contraddittorio e così di decidere nel rispetto di tutti i principi del giusto processo, compreso il diritto al confronto, rafforzandolo, attraverso i poteri d’ufficio.

Autori / Editori

Dettagli

Data di pubblicazione

06/2023

Carta

550 pagine

ISBN

9788813385002

Codice

00264087

Editore

Cedam

Categoria

Libri

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Problemi attuali della giustizia penale. Collana diretta da Angelo Giarda, Giorgio Spangher, Paolo Tonini

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