Lo scopo di questo eBook è quello di fornire informazioni sullo strumento prìncipe per la gestione della continuità operativa, il Business Continuity Plan, ma anche nozioni di risk management (come il sistema di management regolato dalla norma ISO 31000:2018), di crisis management e disaster recovery, ma non solo in quanto un’azienda che voglia dirsi realmente resiliente deve tenere in forte considerazione gli impatti di un’eventuale interruzione su tutti gli aspetti: infrastrutture tecnologiche, risorse umane, organizzazione, logistica e commerciale, per citarne solo alcuni.
Capitolo 1. - Non abbiamo capito né cosa né quando era ora
1.1. La responsabilità sociale delle imprese
1.2. Quali strumenti utilizzare?
Capitolo 2. - Il Risk management
2.1. Il ruolo della ISO 31000:2018: supportare le organizzazioni nella gestione dell’incertezza
2.1.1. Quali sono i rischi? Dall’idea intuitiva alla pratica quotidiana
2.1.2. A chi è rivolta la ISO 31000?
2.1.3. La ISO 31000:2018: la nuova struttura e i motivi della revisione
2.1.4. I vantaggi della gestione del rischio
2.2. Il ruolo dell’internal auditing nella gestione dei rischi
Capitolo 3. - Business Continuity
3.1. La genesi della Business Continuity
3.1.1. Business Continuity e Risk Management a confronto
3.1.2. Le definizioni di Business Continuity e di Disaster Recovery
3.2. Come implementare la Business Continuity aziendale?
3.2.1. La continuità operativa: cos’è?
3.2.2. Il BCP nel contesto della BCM
3.2.3. I contenuti del BCM: l’output della BIA
3.2.4. Perché implementare un piano di Business Continuity Management (BCM)?
3.3. La struttura
3.3.1. Il ciclo di Deming del Business Continuity Management
3.4. Il rischio compliance: come gestire il rischio in azienda in modo efficace
3.4.1.Cos’è la compliance aziendale?
3.4.2. Il rischio compliance
3.4.3. Struttura e funzioni della compliance
3.4.4. Chi è il compliance manager?
3.4.5. I vantaggi di una corretta gestione dei rischi di non conformità
3.4.6. Compliance adattiva
Capitolo 4. - La pandemia: la crisi, le opportunità
4.1. Prevedibilità, percezione e cultura del rischio: il WEF, Cassandra malcontenta
4.2. Cosa fare, nell’epoca dell’infodemia?
4.3. Alcune suggestioni da risk manager
4.3.1. Il ruolo politico: trasparenza, rigore e governo del sistema decisionale
4.3.2. Ri-conoscere e conoscere se stessi: così comincia la resilienza
4.3.3. Il ruolo della leadership
4.3.3.1. La leadership “old style” e il tentativo di cambiamento. Un caso concreto tratto dalla ISO 14001:2015
4.3.3.2. Business as UnUsual: dall’autorità all’autorevolezza
4.3.3.3. Leadership is an attitude
4.3.3.4. L’accountability: essere responsabile, e non soltanto “il” responsabile
4.3.3.5. Il decisionismo che ascolta e agisce rapidamente
4.4. Le opportunità: la crisi come scelta
4.4.1. Gli impatti esponenziali riguardano anche le opportunità
4.4.2. Il decalogo per verificare la resilienza aziendale
4.5. La comunicazione della complessità della gestione eccezionale come nuova normalità
4.5.1. “In good times, people want to advertise, in bad time, they have to”: quali regole seguire nella comunicazione?
4.5.2. Qualche tecnicismo utile alla causa
Capitolo 5. - La sostenibilità ambientale
5.1. Sostenibilità è anche gestire i rischi
5.2. Che cos’è la sostenibilità? Come misurarla? Il rating ESG e le prospettive per il futuro
5.2.1. Si può misurare la sostenibilità?
5.2.2. Cos’è la sostenibilità, e quali sono i suoi valori?
5.2.3. Il benchmark: Agenda 2030
5.2.4. I Sustainable Development Goals (SDGs)
5.2.5. Environment, Social, Governance: gli ESG e il rating di sostenibilità
5.2.6. Quali sono i KPI della sostenibilità aziendale?
Capitolo 6. - Resilience as well is an attitude
6.1. Resilienza come valore che guida l’organizzazione: l’abitudine all’eccellenza
6.2. La prova del 9
6.2.1. I tre elementi essenziali di un’organizzazione resiliente
6.2.2. I tre domini chiave resilienza delle organizzazioni
6.2.3. I tre (principali) benefici della resilienza
6.3. La resilienza della supply chain
Capitolo 7. - Lezioni americane transilienza, multidisciplinarietà e cultura
7.1. Transilienza e multidisciplinarietà
7.1.1. Per innovare bisogna partire dal “testo nel contesto” e dal “pensiero laterale”
7.1.2. Il Re è nudo! L’importanza di una continua formazione trasversale
7.1.3. Dalla solidarietà alla digital trasformation, passando per gli scopi e gli obiettivi: una carrellata di riflessioni finali
7.2. I castelli dell’avvenire