Epilogo di una serie di provvedimenti normativi in materia di coinvolgimento dei lavoratori nelle decisioni dell'impresa, il D.lgs. 6 febbraio 2007 n. 25, di attuazione della Direttiva n. 14/2002, supera la prospettiva della partecipazione specifica (per oggetto ed ambito di applicazione) e patologica (per le ipotesi di crisi dell'impresa). Pur limitandosi ad introdurre disposizioni di carattere generale e minimalistico, è destinato ad avere un notevole impatto sul nostro sistema di relazioni sindacali, tradizionalmente restìo ad ogni forma di intervento eteronomo.
Le più forti tensioni scaturiscono dall'obbligo di predisporre una regolamentazione cornice entro cui collocare un modello procedimentalizzato e sanzionabile di informazione e consultazione dei lavoratori.
Il presente commento analizza le innovazioni introdotte a fini di adeguamento alla normativa europea e contestualmente ne valuta gli effetti di ricaduta in un ordinamento ad alto tasso di informalità come quello italiano.