Le esperienze italiana e spagnola sono da tempo in dialogo sul percorso di costruzione di uno Stato regionale (o autonomico) caratterizzato da forti autonomie territoriali. Le reciproche influenze sono determinanti per comprendere la genesi dei due sistemi: a partire dai momenti costituenti, passando attraverso l’attuazione legislativa e la, sempre reciproca, attenzione all’elaborazione dottrinale. L’autonomia finanziaria – pietra angolare del sistema regionale (nelle parole di C. Mortati) – non può che essere lo specchio di tutta la complessità, ma anche delle contraddizioni, del percorso che i due Stati hanno intrapreso. Le spinte centrifughe e centripete che investono ogni modello di ripartizione territoriale del potere si avvertono in maniera particolarmente intensa nelle esperienze, sempre per certi aspetti “in costruzione”, dello Stato regionale. I due Paesi si trovano ora a fronteggiare la nuova sfida comune della sempre maggiore integrazione dell’Unione Europea e della costruzione di quello che si può ormai definire un vero e proprio ordinamento finanziario multilivello, segnato dall’adozione di incisive misure di controllo della spesa e dell’indebitamento a seguito della crisi economico-finanziaria, che hanno portato alla modifica di entrambe le Carte costituzionali. Il volume cerca di dare conto dell’impatto di questi fenomeni sull’autonomia finanziaria e delle complesse interrelazioni che ormai corrono fra tutti i livelli di governo della finanza pubblica. Un capitolo è appositamente dedicato ai principi costituzionali che innervano il sistema e alla loro interpretazione da parte dei giudici costituzionali in questa fase così complessa. Scelta originale del lavoro è infine quella di tentare la costruzione di una categoria di “specialità finanziaria” trasversale ai due ordinamenti, affrontando il tema delle asimmetrie finanziarie presenti negli stessi, meno approfondite in dottrina rispetto ai sistemi di diritto comune.