Il libro nasce da un tentativo di costruire un linguaggio per l’economia e l’organizzazione aziendale, che utilizzi gli strumenti messi a punto dalle scienze naturali, in un modo completamente rovesciato rispetto a quello usuale.
Non s’intende esportare tecniche di analisi matematica o di trasferire lo stile delle leggi fisiche ma di selezionare alcuni “strumenti di pensiero”, che sono risultati utili per studiare si-stemi complessi, come le reti di espressione genica o le strutture tridimensionali delle proteine e provare a vedere cosa succede sostituendo a un insieme di contatti tra aminoacidi una struttura organizzativa.
Il materiale dell’esperimento è la storia aziendale di Enel dalla quale sono stati tratti i dati reali e su cui, quindi, è si è potuto sperimentare in pratica l’effettivo utilizzo dei vari metodi proposti.
Questa sperimentazione non ha avuto lo scopo di generare “nuove leggi dell’economia” ma di fornire agli studiosi degli strumenti per pensare e con l’ausilio dei quali poter illuminare aspetti altrimenti nascosti e inspiegabili dei risultati economici e organizzativi.
E¿ su queste basi che s’invita a ripensare all’uso di modelli sempre più astratti, complicati e lontani dal reale, per abbracciare soluzioni di tipo “empiriche” e di stile “conoscitivo” e insieme contribuire al riconoscimento della sostanziale unità del sapere.