Pubblicare un «manuale» dedicato alla trattazione della materia bancaria e finanziaria a soli quattro anni dalla sua precedente edizione può sembrare inconsueto criterio editoriale, anziché opzione dettata dalla esigenza di aggiornare un’opera divenuta obsoleta, in alcune sue parti, a causa dei numerosi cambiamenti della normativa speciale registrati in questi ultimi tempi. Determinanti, al riguardo, sono i profondi mutamenti recati, negli anni recenti, dal legislatore nazionale ed europeo al complesso disciplinare speciale consolidatasi nel nostro Paese successivamente alla emanazione del Testo Unico Bancario del 1993, col quale – com’è noto – era stato ridisegnato il framework regolatorio della materia oggetto del nostro esame. La crisi finanziaria insorta nel 2007 ha rappresentato un duro ‘banco di prova’ per l’impianto sistemico del settore, cui si era pervenuti a seguito di un lungo e faticoso processo evolutivo della legislazione segnato da direttive europee che i singoli Stati avevano recepito attraverso misure e prassi di vigilanza disomogenee.
È evidente come, in presenza di un cambiamento della normativa di significativa e complessa portata, l’Editore e gli Autori di un volume destinato a raccogliere riflessioni sull’«ordinamento finanziario italiano» hanno ravvisato l’opportunità di anticipare i tempi che normalmente intercorrono nelle riedizioni di lavori destinati, in via prevalente, ad una platea costituita da giovani impegnati negli studi universitari. Conseguentemente si è proceduto ad una rinnovata analisi della materia in esame, ampliando peraltro l’ambito della trattazione, ora estesa a ricomprendere la regolazione dei ‘sistemi di pagamento’ e degli ‘emittenti’; ad essa si aggiungono una chiara indagine sui criteri disciplinari della ‘contrattazione bancaria’, nonché una esauriente rappresentazione degli elementi che caratterizzano la fenomenologia denominata ‘FinTech’.