Nelle riforme contabili pubbliche intraprese dagli Stati appartenenti alla Unione Europea si rinviene l’adozione di sistemi di contabilità economico-patrimoniale, conformemente all’art.3 della Direttiva 2011/85/UE.
Il primo obiettivo del presente lavoro, è esaminare i limiti del vigente sistema contabile degli Enti territoriali italiani sia rispetto alle funzioni “ortodosse” tipicamente assegnate alla contabilità finanziaria, sia rispetto all’introduzione di una effettiva contabilità economico-patrimoniale atta a recepire i futuri EPSAS – European Public Sector Accounting Standard.
Il secondo obiettivo consiste nel delineare le eventuali prospettive della contabilità degli Enti territoriali, considerando le tendenze evolutive riscontrabili a livello europeo ed identificando le possibili semplificazioni dell’attuale assetto normativo che potrebbero facilitare una effettiva armonizzazione contabile.
Le conclusioni evidenziano quali siano le principali linee direttive con le quali semplificare la disciplina contabile vigente ed al contempo modificarla per facilitare il successivo recepimento degli IPSASs/EPSASs.
Il lavoro parte dal presupposto che il lettore conosca sia il sistema contabile degli E.T sia le regole tecniche retrostanti la contabilità economico-patrimoniale tenuta con il metodo della partita doppia.