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Una delle più rilevanti novità della riforma del diritto societario è il riconoscimento della trasformazione eterogenea che permette ad organizzazioni che non hanno causa societaria di trasformarsi in società e viceversa.
È evidente però che, da un lato, il riconoscimento ai privati della più ampia libertà, non soltanto di scelta dello strumento negoziale in grado di realizzare i loro scopi, ma anche di una modificazione successiva dell’ente che non sia compatibile con la causa tipica del contratto collettivo originariamente posto, e, dall’altro lato, il mantenimento successivamente alla trasformazione del medesimo ente come centro di imputazione di rapporti giuridici attivi e passivi, non poteva non avere dei riflessi sul piano applicativo che interessa direttamente gli operatori.
La monografia affronta le problematiche connesse alle modalità operative nella fase deliberativa e alla disciplina applicabile alla trasformazione, nonché le varie forme di trasformazione possibili.
Vengono analizzate, in particolare:
- la trasformazione eterogenea da società di capitali
- la trasformazione eterogenea in società di capitali
- la trasformazione di società cooperative
- le forme atipiche di trasformazione eterogenea