Mentre le emergenze climatica ed energetica rendono ancora più stringente la necessità di ampliare in tempi brevi la produzione di energia mediante fonti rinnovabili, le norme in materia di permitting introdotte a tale scopo dal legislatore italiano non sembrano per ora avere ottenuto risultati adeguati.
I limiti di un approccio prevalentemente normativo, tanto più se imperniato sulla mera riduzione ex lege dei termini di conclusione dei procedimenti, sono stati ormai evidenziati con chiarezza dalla dottrina, ma stentano ancora ad essere compresi dal legislatore. L’attenzione più specifica che anche la Commissione europea sta finalmente mostrando sul tema è certamente apprezzabile, ma le soluzioni sin qui ipotizzate non sembrano in grado, almeno nel contesto italiano, di imprimere ai processi autorizzatori la svolta necessaria.
A ben vedere, non si tratta soltanto di un problema italiano. L’Unione europea, con una direttiva del 18 ottobre 2023, n. 2023/2014, ha sostenuto l’esigenza di semplificazioni di ampia portata. In vari Paesi europei sono state promosse riforme di settore.
Di particolare rilievo appare la legge recentemente approvata in Francia per lo sviluppo delle fonti rinnovabili. La legge introduce una serie di misure per semplificare le procedure e per ridurre il rischio di contenzioso.
Si punta, in primo luogo, a snellire le procedure burocratiche dimezzando il tempo per l’istruttoria dei progetti, in particolare dei parchi eolici off-shore.
Su questi temi, AIDEN ha organizzato due distinti Ateliers a cui hanno partecipato studiosi ed esperti ben noti. Prendendo spunto dalle relazioni tenute in tali occasioni, l’ambizione di questo volume è quella di fornire un contributo significativo allo studio della materia, analizzando sia le criticità delle discipline attuali, sia le prospettive di riforma.