L'opera delinea distinte nozioni giuridiche di informazione, a partire dalla configurazione di due funzioni fondamentali associate alle attività di natura informativa giuridicamente rilevanti: la funzione di riproduzione e quella di rappresentazione.
Al centro della teoria si staglia la nozione di dati cognitivi, che permette di istituire una relazione tra le informazioni e la conoscenza, nella dimensione del diritto. In questo modo vengono impostati i problemi definitori fondamentali delle nozioni di informazione fruite ma non esplicitate dai legislatori italiano ed europeo in settori normativi che disciplinano fenomeni contemporanei di primaria importanza: in relazione alle comunicazioni elettroniche, ai diritti di proprietà intellettuale, ai dati personali, ai rapporti tra privati - non solo contrattuali - dove il legislatore si propone il problema delle asimmetrie informative o cognitive. L'ultimo capitolo dell'opera è dedicato ad un'attività professionale chiamata di 'influenza decisionale', e al concetto di 'condizioni soggettive di vulnerabilità comportamentale'. In questa prospettiva, l'a. propone una approfondita lettura della recente normativa in materia di pratiche commerciali sleali o scorrette, nonchè di altre normative che hanno ad oggetto le attività pubblicitarie e di marketing, aprendo al problema della libertà nella società contemporanea globalizzata.