Il lavoro di Jens Woelk analizza il processo di transizione costituzionale della Bosnia ed Erzegovina come un caso paradigmatico e esemplare, per la complessità delle sue vicende, nel più ampio contesto dell’area dei Balcani occidentali. La ricerca muove dal ruolo del principio pluralista nella transizione costituzionale, soprattutto sotto i profili territoriale e socio-culturale.
Nell’analisi del processo di transizione costituzionale nel caso bosniaco, si possono distinguere tre fasi principali: ad una prima fase di attuazione dell’Accordo di Dayton segue una seconda fase “correttiva”, caratterizzata dagli interventi della Corte costituzionale e dell’Alto Rappresentante della Comunità internazionale. Successivamente, nella terza fase è soprattutto l’obiettivo dell’integrazione europea a determinare il passaggio ad una maggiore responsabilità bosniaca e a richiedere l’aggiustamento dei delicati equilibri dell’ordinamento imposto.
Di conseguenza, le domande principali emergenti dall’analisi delle difficoltà del caso bosniaco nella creazione di un ordinamento multinazionale sostenibile per uno “Stato senza nazione” sono se – e come – sia possibile arrivare ad una “normalizzazione” in termini etnici e quali siano i contrappesi e i bilanciamenti necessari per garantire il rispetto della diversità e di una certa “laicità etnica”, relativizzando quindi, sotto il profilo istituzionale, il fattore etnico.
L’azione di attori esterni e internazionali ha fortemente caratterizzato e condizionato i processi di transizione nell’intera area balcanica: il lavoro verifica pertanto la tenuta e l’applicazione dei concetti fondamentali della Western legal tradition di fronte alla situazione peculiare dei Balcani occidentali, e a quella di ricostruzione postbellica della Bosnia ed Erzegovina in particolare.
Jens Woelk è ricercatore confermato di diritto pubblico comparato nella Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Trento e Senior Researcher dell’Istituto per lo Studio del Federalismo e del Regionalismo dell’Accademia europea di Bolzano. Il suo lavoro di ricerca si concentra in particolare su federalismo e regionalismo comparati, sulla tutela delle minoranze e sui processi di trasformazione costituzionale dell’Europa sud-orientale.