Il controllo inteso come relazione non è stato finora sufficientemente indagato all'interno del diritto tributario. Eppure esso è presente in alcune norme, tipicamente dell'Irpef e dell'Ires, che impongono ai soggetti passivi che presentano un legame più o meno intenso con altre persone, di applicare particolari criteri nella determinazione della loro base imponibile. Sempre nell'ambito dei medesimi tributi, altre norme, invece che imporre, concedono ai soggetti passivi che presentano un legame con altre persone di avvalersi di particolari criteri nella determinazione della loro base imponibile. La ricerca contenuta in questo Volume partendo dall'analisi della dottrina e della giurisprudenza sull'art. 2359 c.c. e sulle legislazioni speciali in materia di controllo, evidenzia come il legislatore tributario si sia avvalso di tecniche legislative molto diverse tra loro per comporre le numerose definizioni di controllo contenuto nel testo unico delle imposte sui redditi e nelle altre leggi tributarie. Lo scopo che si è inteso perseguire è quello di attirare l'attenzione su un istituto che è destinato a giocare un importante ruolo all'interno del diritto tributario in quanto da un lato il controllo è destinato a rinforzare alcuni istituti preesistenti, quale quello della residenza fiscale, mentre dall'altro è destinato presumibilmente a sostituirsi ad altri istituti, quale quello dell'interposizione di persona, che per un complesso di ragioni non hanno contribuito appropriatamente ad intercettare le più moderne manifestazioni di capacità contributiva (nella specie della capacità economico reddituale).