La presente indagine è tesa ad esplorare la possibilità di sviluppare una chiave di lettura della dignità sociale configurata come attribuzione di un “valore sociale” all’individuo: valore assegnato dai consociati in ragione del ruolo rivestito dal soggetto all’interno della comunità, del suo status, dell’appartenenza ad una specifica categoria sociale, di quella cioè che potrebbe riassuntivamente definirsi la sua “posizione sociale”. L’indagine sarà altresì tesa a verificare - all’interno della chiave interpretativa avanzata - la possibilità di proporre nuove letture della pari dignità sociale come “cerniera” tra eguaglianza formale ed eguaglianza sostanziale. Saranno inoltre indagati i rapporti della pari dignità sociale - nella prospettiva proposta sia con gli strumenti e le modalità di sviluppo della personalità, sia con il valore costituzionale del lavoro.
Una riflessione conclusiva sarà dedicata all’esame delle condizioni in base alle quali può ammettersi un ampliamento della base soggettiva di riferimento della clausola in esame, riferendo la pari dignità sociale non solo ai cittadini dello Stato, ma più in generale ai “consociati”, con la conseguente inclusione, all’interno del raggio di azione del principio, dei non cittadini appartenenti alla compagine sociale.