Dopo una lunga attesa, il d.lgs. 30 gennaio 2006, n. 26 e la l. 30 luglio 2007, n. 111 hanno dato vita, anche nel nostro Paese, ad una Scuola della Magistratura. Il lavoro si propone di offrire un’analisi della normativa novellamente introdotta, inquadrandola nell’ambito del panorama internazionale e delle principali esperienze europee al riguardo. Vengono così passati in rassegna, innanzi tutto, i più significativi documenti internazionali sulla formazione – iniziale e continua – dei magistrati. Segue un’esposizione comparata delle più importanti strutture che, nel nostro Continente, sono preposte a tali compiti. Lo studio passa quindi in rassegna le nuove norme, evidenziandone i più rilevanti aspetti di criticità, anche in rapporto ai principi dettati dal Consiglio d'Europa ed alle esperienze straniere, non senza prendere in considerazione le regole basilari dell’indipendenza della magistratura e della libertà di insegnamento. Anche i profili ordinamentali della struttura del nuovo ente, delle sue articolazioni ed organi interni sono affrontati criticamente, alla luce dell’esperienza dell’Autore nel campo della formazione dei magistrati. Chiudono il volume alcune appendici normative.
Prefazione. – I: I principi internazionali sulla formazione dei magistrati. – II: Le principali esperienze europee di formazione dei magistrati. – III: L’organizzazione istituzionale della formazione dei magistrati: tra libertà di insegnamento e tutela dell’indipendenza. – IV: La scuola superiore della magistratura italiana: i problemi strutturali. – V: Gli organi della scuola e le loro competenze. – VI: Formazione iniziale e formazione permanente dei magistrati italiani nel sistema riformato. – Conclusioni. – Appendici.