La ricerca intende concentrarsi sulle ipotesi di estinzione del contratto a termine nella ferma convinzione che le modifiche, in chiave funzionale, dell'istituto abbiano implicitamente avuto delle ricadute (probabilmente non volute dal legislatore) anche sotto questo profilo.
L'evoluzione normativa dell'istituto ha inciso indirettamente sulla causa del contratto e sull'oggetto a seconda che rilevi o meno il requisito dell'esigenza giustificatrice dell'apposizione del termine.
Se è vero che il contratto a termine si è arricchito nel suo contenuto e funzione, l'autrice ritiene imprescindibile analizzare con questa lente anche la fase di estinzione del contratto per verificare possibili adeguamenti interpretativi ed applicativi della disciplina codicistica.
E dalla ricognizione delle singole ipotesi estintive, in primis il recesso ante tempus di cui all'art. 2119 c.c. ma non solo, è emerso che i presupposti e i limiti che si pretendono invariati dal 1942 lasciano, viceversa, spazio a teorie dogmatiche alternative o, quantomeno, ad interpretazioni che tengono conto della moderna anima che permea l'intera normativa lavoristica.