Questo volumetto può essere inteso come una nuova edizione, in parte qua e cioè per i profili processualistici, di un altro scritto a più mani, intitolato Obiettivo Class Action , che volutamente si collocava sul mobile confine fra ius conditum e prospettive de condendo. Pur dovendosi riconoscere come molte delle soluzioni allora prognosticamente “estratte” dal torso dell’art. 140-bis cod. cons. “prima versione”, siano oggi state (bene o male) normativizzate dalla l. n. 99/2009, è fatale che i due anni e mezzo trascorsi per la concreta messa in opera del rimedio, abbiano imposto la redazione di una trattazione nel suo complesso nuova, eppure anch’essa – è facile presagirlo – non compiuta in ogni tratto e per qualche verso pertanto ancora propulsiva del “completamento” del disegno costruttivo che viene evolvendosi sotto i nostri occhi.
Com’era nelle previsioni, e almeno in parte nei voti , sono infatti occorsi più semestri di indugio e riflessione per consentire al meccanismo di azione risarcitoria consumeristica, emerso frettolosamente dai lavori parlamentari di fine 2007, di sbozzarsi e spiegarsi appieno, sviluppando nei dettagli il nucleo ispiratore originario e superando non poche opposte suggestioni. Le novità non sono certo poche, a cominciare dalla rubrica, che ormai è dichiaratamente intitolata all’«azione di classe» , e poi nella serie di notevoli ritocchi apportati alla disciplina e alla competenza territoriale; tuttavia, ancor più delle novità assolute, spiccano nel testo licenziato dalla l. 23 luglio 2009, n. 99, le rifiniture e le esplicitazioni di quella che, agli inizi del 2008, era ancora un’embrionale “opera aperta”, su cui l’interprete sensibile (ai suoi connotati di fondo e alla sua ispirazione) doveva con congenialità cimentarsi in rettifiche ed integrazioni, talora ardite . Si trattava, infatti, di una regolamentazione che andava aiutata a crescere, non essendo dubbio che ne sarebbe alla fine “andata in onda” una versione ben più evoluta, mercé un nuovo intervento del (sempre meno mitico ... e lontano) legislatore.
Ed ecco la riedizione dell’art. 140-bis, ancora tutt’altro che perfetta – sia chiaro –, specie nella precisione terminologica e sintattica, ma certamente sviluppata e volta a dare il via all’esperienza nella versione prefigurata (... e realisticamente prefigurabile) di un’azione di classe previa adesione. Tuttora molte cose vi appaiono non ben risolte e così, altrettanto verosimilmente, ancora un po’ provvisorie.