La proporzionalità è cardine dello Stato di diritto che influisce in ogni settore giuridico in cui il potere pubblico incida sui diritti della persona.
Lo studio qui presentato, procedendo anche da fonti della letteratura tedesca, indaga le origini di tale principio e si interroga sulla sua natura e sui limiti che pone a tutti i poteri statali. Non è sufficiente stabilire se la limitazione di un diritto fondamentale sia consentita dalla legge e comunque ragionevole: il principio di proporzionalità impone che sia considerato anche il quantum di limitazione e se questo sia, nel caso concreto, assolutamente necessario anche alla luce di possibili alternative. Esso è un “diritto di difesa” a fronte di ogni uso eccedente del potere, autonomo rispetto alla ragionevolezza ed immanente al sistema. Come tale, trova spazio anche nel nostro diritto tributario, oggi troppo legato all’enfasi della mera, generica, ragionevolezza in nome di un preminente interesse fiscale. Valore fondamentale dell’Unione europea e, grazie alle sentenze della Corte di Giustizia, “diritto vivente” della “comunità europea di diritto”. Si può dunque parlare oggi nel diritto tributario di un diritto alla proporzionalità come “giusta misura” del potere, contribuendo a migliorare diritto e rafforzare consenso.