La seconda edizione del volume nasce dall’esigenza di riprendere le riflessioni del lavoro pubblicato nel 2020 apportando alcune integrazioni alla struttura del testo, anche alla luce dei pronunciamenti giurisprudenziali registrati nel corso degli ultimi anni.
Il lavoro fornisce un inquadramento teorico sistematico nell’intendimento di valorizzare la portata generale del principio dell’inerenza che esprime l’immanente esigenza da parte dell’ordinamento giuridico a che le regole astrattamente previste dalla disciplina positiva producano i loro effetti unicamente in concomitanza con circostanze giuridicamente rilevanti, ossia rispondenti allo schema del fatto giuridico legislativamente delineato. Così delineato, il principio di inerenza si disvela in tutta la sua estensione sistematica esprimendo un principio in grado di informare di sé non solo la complessiva materia tributaria, bensì l’intero ordinamento giuridico.
L’analisi della disciplina positiva regolante la definizione e la quantificazione del reddito d’impresa consente di individuare il fatto giuridicamente rilevante, in grado di giustificare la compresenza nel computo del risultato fiscalmente significativo di elementi a prima vista eterogenei (ricavi, costi, plusvalenze, minusvalenze, sopravvenienze attive e passive, gratuità ecc.), nella gestione del complesso degli elementi patrimoniali fiscalmente ascrivibili all’attività imprenditoriale protesa ad accrescere il valore di ciascun singolo bene ad essa relativo.
Viene infine esaminato il nuovo corso giurisprudenziale riguardante i rapporti intercorrenti tra il giudizio di antieconomicità e quello di inerenza evidenziando i persistenti profili di criticità del più recente orientamento della Cassazione.