Nei sistemi di produzione post-fordisti il lavoro autonomo è ormai divenuto fattore integrato nell’organizzazione d’impresa. Questa integrazione spesso pone il lavoratore in una delicata condizione di dipendenza economica dall’impresa committente. La ricerca analizza le proposte e le esperienze di regolazione di questo fenomeno in ambito europeo e nazionale. Secondo la tesi prospettata dall’Autore, nell’ordinamento italiano la riforma Fornero (legge n. 92 del 2012), attraverso le modifiche apportate alla previgente disciplina del lavoro a progetto, ha introdotto un nuovo tipo contrattuale e una disciplina legale di tutela specificamente destinati al rapporto di lavoro autonomo in condizione di dipendenza economica. La nozione di dipendenza economica adottata dalla legge italiana non coincide con quella di dipendenza reddituale, ma è connotata in termini di dipendenza tecnico-organizzativa del lavoratore autonomo dalla impresa committente. Il nuovo tipo contrattuale si colloca in posizione intermedia tra il lavoro subordinato e il lavoro autonomo, avendo alcuni caratteri comuni con il primo ed altri con il secondo. Queste stesse fattispecie tradizionali, per reazione sistemica, hanno a loro volta subito delle trasformazioni; in particolare, la subordinazione non è più identificabile con la etero-direzione della prestazione individuale di lavoro, bensì con la etero-organizzazione del processo di produzione in cui il lavoratore è integrato al fine di collaborarvi in modo continuativo, evolvendo così il nostro ordinamento in sintonia con gli altri principali paesi europei.