Negli ultimi anni gli studi sulla Corporate Governance si sono focalizzati sul tema del rapporto tra maggioranza e minoranza, nell’ambito di un equilibrio che appare sempre più complesso da raggiungere, sia per le dinamiche che insorgono all’interno del sistema decisionale, sia per la composizione morfologica dell’azionariato. L’attualità della tematica impone profonde riflessioni sulla necessità di favorire la diffusione di comportamenti orientati al rispetto dalle best practices internazionali in tema di corporate governance.
In tale direzione si collocano le direttive UE per favorire i diritti assembleari degli azionisti (cross-border voting), in particolare per approvare o meno le politiche di remunerazione degli amministratori (Say on pay e Two strike rule) e per orientare i meccanismi di governo alla trasparenza ed al disclosure tra azionisti ed investitori istituzionali (Ceo Pay Ratio). Si vanno così affermando nuove modalità di regolamentazione delle dinamiche di governo, orientate all’utilizzo di strumenti di shareholder engagement, anche mediante il ricorso a proxy advisor e proxy solecitor.
Con questo obiettivo nel presente manuale si propone una rilettura della corporate governance non solo nell’ottica tradizionale del rapporto proprietà/management, ma quale pietra angolare di un nuovo equilibrio tra il sistema proprietario e tutti gli stakeholder.
In quest’ottica, le key words del lavoro sono: il difficile equilibrio di potere nel sistema proprietario; lo shareholder activism, lo shareholder engagement ed il ruolo degli advisors; la remunerazione quale area di confronto tra maggioranza e minoranza.