In un contesto dottrinario in cui sembra che tutti i temi classici del diritto penale siano già stati affrontati, e magari analiticamente esaminati in più occasioni, questa monografia studia una categoria di reati - quella dei reati ministeriali - solo in rari casi e solo per taluni
aspetti finora approfondita dagli studiosi di diritto penale. Già trenta anni fa Giuliano Vassalli scriveva che “quella del reato ministeriale é nozione che, come tale, interessa solo il diritto costituzionale e la procedura penale” e nel periodo nel frattempo trascorso questa
affermazione non ha trovato smentite di sorta.Le stesse recenti sentenze costituzionali n. 87 e n. 88 del maggio 2012 sono state chiamate a rispondere solo su questi classici aspetti del tema.
Questa brillante, approfondita e completa monografia affronta invece l’argomento non solo nella tradizionale prospettiva costituzionale e processuale, ma ne completa il carattere interdisciplinare, evidenziandone anche gli aspetti di natura penale sostanziale. L’originalità dell'opera sta appunto nell'aver dato spazio a temi di teoria generale del diritto penale, tra cui, in primis, quello relativo al carattere “ministeriale” del reato.
Particolare e ben motivata attenzione viene dedicata alla problematica individuazione del reato ministeriale, attraverso l'esame critico delle varie concezioni succedutesi nel tempo: da quella della mera contestualità cronologica tra carica e reato, a quella della natura “politica” del nesso, dalla tesi più ampia (reato commesso con abuso dei poteri o violazione dei doveri o comunque avvalendosi della carica ministeriale) a quella più circoscritta (al solo abuso di funzioni,mentre le ipotesi di abuso della qualità rientrerebbero nel reato comune).