Lo Stato di Israele è tradizionalmente considerato bastione di frontiera e laboratorio di democrazia e costituzionalismo in terra aliena. Eppure, negli ultimi anni, da più parti si ragiona in tema di sua possibile constitutional retrogression, e dunque di deterioramento dei suoi fondamentali liberal-democratici, sino a mettere in dubbio lo storico allineamento con le altre esperienze occidentali.
Tale dibattito solo può comprendersi mettendo in fila le dinamiche di evoluzione, rivoluzione e pretesa involuzione del sistema costituzionale del paese, saggiando la reale esistenza di queste ultime, e ragionando invero sull’intima natura istituzionale delle relative cause, riconducibili allo stratificato ed irrisolto conflitto di supremazia tra potere politico e locale Corte suprema quale auto-proclamato organo di ultimo controllo di costituzionalità, e dunque ai fondamenti stessi della struttura dell’ordinamento.
Va svolta allora una disamina storico-comparatistica dei decenni di sviluppo del costituzionalismo israeliano, partendo necessariamente ab origine e aggiornando l’analisi sino al recentissimo giudizio della Corte suprema d’Israele quale Alta Corte di giustizia sulla legittimità della Basic Law: Israel as the Nation-State of the Jewish People , ultimo capitolo del noto processo di costituzionalizzazione a tappe del paese.