• Ragioni di carattere didattico spiegano l’ordine di successione dei capitoli, nonostante molteplici fattori (come la crescente frammentazione del sistema amministrativo, la prevalenza delle procedure sulle funzioni, l’inversione e sovrapposizione dei ruoli tra Governo e amministrazione) indurrebbero a stravolgere
l’impostazione tradizionale. L’analisi, che segue quindi una struttura “classica”, parte dai fondamenti (cap. I) e dai principi generali (cap. II), per poi considerare le funzioni, i servizi, le attività e le speculari situazioni soggettive (cap. III). Viene dedicato un ampio spazio all’organizzazione (cap. IV) ed esaminata
la disciplina dei mezzi, intesi sia come risorse umane (personale, cap. V), sia come risorse finanziarie (finanza pubblica, cap. VI). La parte della finanza pubblica è particolarmente approfondita, ritenendo questo uno degli ambiti attorno a cui ruota l’essenza del diritto amministrativo. Si passa poi all’esame della disciplina del procedimento amministrativo (cap. VII), a cui è prestata una particolare attenzione, seguito dall’analisi della disciplina del provvedimento (cap. VIII).
Una tale sequenza degli argomenti mette bene in evidenza come la procedimentalizzazione sia un aspetto correlato non soltanto all’azione amministrativa in senso stretto (funzioni, servizi, attività) ma anche al funzionamento dell’apparato organizzativo e alla gestione dei mezzi umani e finanziari (i flussi organizzativi
e gestionali hanno, del resto, le forme di procedimenti). Vi sono quindi le parti dedicate ai contratti pubblici (cap. IX), ai controlli (cap. X) e alle responsabilità (cap. XI). Non è, invece, considerata la disciplina del processo amministrativo, che per rilevanza e complessità richiederebbe una autonoma trattazione manualistica.
Il capitolo finale (cap. XII) riporta una breve trattazione dello sviluppo del diritto amministrativo nelle dimensioni ultrastatali, considerando sia l’Unione europea, sia il contesto globale.
• Ogni capitolo parte dalla descrizione di un caso (in alcuni capitoli sono presenti più casi): esso è riportato in appositi box, in cui una prima parte riassume la cornice normativa di riferimento e una seconda entra nel merito evidenziando alcuni profili significativi ai fini dell’analisi dell’istituto o della disciplina considerati.
I casi non corrispondono a decisioni giudiziarie ma a situazioni formulate secondo canoni di verosimiglianza e di funzionalità didattica. Si tratta di situazioni tipiche dell’agire amministrativo, che in alcune ipotesi corrispondono alla illustrazione di materiali specifici, in altre traggono spunto dalla prassi o anche da alcuni contenziosi giudiziari di cui sono rielaborati, in modo verosimile, i dettagli (ad esclusione del caso riportato nell’ultimo capitolo, in cui si è preferito mantenere una maggiore fedeltà all’originale). Ogni caso ha un proprio titolo ed è indicato, in modo univoco, con una lettera dell’alfabeto (per un totale di 26 casi).
Alla descrizione segue un elenco di domande (obiettivi formativi), in cui sono evidenziati i problemi principali alla base dell’analisi, poi specificamente trattati nei paragrafi, dove vengono esaminati i profili teorici che emergono dalla lettura del caso e collegati all’oggetto centrale del capitolo. Le parti teoriche, in cui è stato dato atto dei continui mutamenti e aggiornamenti della materia, prestano sempre una particolare attenzione al piano operativo e applicativo, riportando riferimenti giurisprudenziali molto aggiornati e mettendo in luce la citata dicotomia tra norma e realtà. In queste parti, sono altresì utilizzati continui riferimenti trasversali ai casi esaminati nell’intero testo, in modo da evidenziare i collegamenti esistenti tra i diversi temi. Nella parte finale del volume è riportata una breve bibliografia, che – per ragioni di spazio – non ha alcuna pretesa di esaustività, basandosi su una ristretta selezione, peraltro limitata al sistema giuridico italiano.