L’autore trae spunto da alcune disposizioni di diritto penale sostanziale contenute nella recente legge spazzacorrotti, volte a stimolare la collaborazione-delazione cui seguono benefici vari: da quello più radicale della “non punibilità” di cui all’art. 323 ter c.p. a quello dei benefici penitenziari o a quello della attenuazione della durata delle sanzioni interdittive applicabili all’ente.
La riforma si colloca nel solco di una politica-criminale populista d’emergenza – come quella intrapresa nei confronti del fenomeno della corruzione e della illegalità diffusa nella P.A. – che affianca a un complessivo inasprimento del sistema sanzionatorio meccanismi di carattere “premiale”, in presenza di una fattiva collaborazione da parte del reo.
La disamina verte principalmente sulla nuova causa di non punibilità e l’obiettivo, in assenza di una espressa disciplina di raccordo con il processo penale, è quello di analizzare le nume
Punti di forza
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