Il lavoro considera l’opera della storiografia giuridica italiana sulla codificazione civile nei suoi aspetti metodologici e speculativi, nelle sue diverse fasi e nelle sue relazioni con la coeva cultura giuridica. Si presuppone che lo storico del diritto non possa fare a meno di misurarsi (nel senso di una sua continua capacità di assimilare o respingere criticamente gli sviluppi del dibattito giuridico contemporaneo) con le acquisizioni culturali, in quanto queste intendono presentarsi come trasformazione dei paradigmi teorico-giuridici e come riconoscimento della necessaria pluralizzazione dei luoghi di nascita della scienza giuridica, giacché si ridiscutono le fonti e le tradizioni, opere e autori, anche classici.