Per la sua capacità di mettere in evidenza i limiti della grande narrazione del costituzionalismo europeo, la nuova Costituzione ungherese pone all’Europa una serie di questioni ineludibili e impone una riflessione sugli equilibri istituzionali e sulle logiche politiche che attualmente governano il vecchio continente. In particolare, a fronte di un sistema che nel corso degli ultimi anni ha ampiamente mostrato l’incapacità di reagire a violazioni gravi e persistenti dei suoi valori istitutivi, occorre tornare a chiedersi se l’originalissima strategia dialogica seguita dal quadro istituzionale sovranazionale sia da sola sufficiente a garantire la pace ed il benessere dei cittadini europei o se, per evitare il riesplodere dei populismi, essa debba essere supportata da azioni politiche mirate a risolvere il “deficit democratico” e a prevenire il malcontento popolare.