La dimensione sovranazionale-integrata assunta dal costituzionalismo europeo contemporaneo determina delle inevitabili ricadute sul rapporto che coinvolge, in un circuito tradizionalmente chiuso, i concetti di sovranità, Costituzione, sistema delle fonti. Anche i principi costituzionali che governano la Pubblica Amministrazione partecipano delle dinamiche circolari di integrazione in atto tra gli ordinamenti che compongono lo spazio giuridico europeo, con una duplice conseguenza: da un lato essi non possono essere oggi compiutamente intesi basandosi su un approccio che consideri il dato costituzionale unicamente dalla prospettiva dello Stato nazionale; dall’altro, divengono essi stessi veicolo per il transito e il recepimento di valori e principi nazionali nell’ambito di un ordinamento sovranazionale in via di consolidamento.
La disamina condotta dimostra come lo statuto costituzionale della Pubblica Amministrazione - che emerge nei suoi tratti salienti come insieme di principi comuni alle diverse esperienze, e si arricchisce al tempo stesso di sfumature in relazione a ciascun modello nazionale - risulti il portato della progressiva convergenza tra sistemi, consentita dall’apertura della fonte Costituzione e dalla stessa agevolata. Le dinamiche che hanno condotto a tale risultato, come l’analisi evidenzia, si sostanziano del contributo di diversi formanti, che si muovono ormai in uno spazio culturale condiviso al quale la dottrina, specie comparatistica, è chiamata a dare il suo apporto di sistematizzazione. Ciò, innanzitutto, affinando un approccio metodico che, come accaduto nel corso del XIX secolo a fronte dell’affermazione del diritto amministrativo come diritto speciale, consenta di comprendere la diversa “specialità” del diritto amministrativo e, più in generale, del diritto pubblico europeo integrato, oggi.