Dall’unità d’Italia al periodo fascista, dal dopoguerra agli anni settanta e ottanta, fino ai nostri giorni, molto spesso, per far fronte ad esigenze contingenti di personale, le amministrazioni, sia locali, sia statali, in luogo di espletare le forme ordinarie di assunzione, hanno fatto ricorso a volontari, avventizi, precari.
Con il regime di blocco delle assunzioni, dettato dalle leggi finanziarie degli ultimi anni, le procedure concorsuali di reclutamento sono divenute sempre più difficili da praticare e le amministrazioni, per ovviare alla conseguente situazione di rigidità organizzativa e di carenza di nuove risorse umane, hanno utilizzato a piene mani gli istituti di flessibilità.
Complicata dalle numerose e disomogenee novelle intervenute, che non ne agevolano la lettura, la materia ha costituito oggetto di attenta analisi da parte dei diversi autori, che hanno cercato di approfondirla in tutti i suoi aspetti. In appendice sono stati inseriti anche due saggi che trattano degli effetti della precarizzazione lavorativa da un punto di vista sociologico e medico-psichiatrico.
Un’appendice normativa riporta tutte le disposizioni in materia di flessibilità e di stabilizzazione contenute nella legge 24 dicembre 2007, n. 244 (legge finanziaria per il 2008).
Il volume è aggiornato alla circolare emanata il 19 marzo 2008 dal Ministro per le riforme e l'innovazione, Luigi Nicolais, contenente 'Linee di indirizzo in merito alla stipula di contratti di lavoro subordinato a tempo determinato nelle pubbliche amministrazioni'.
Un ampio indice analitico della materia trattata completa il volume.