La misurazione e la valutazione delle performance di quanti operano nelle amministrazioni pubbliche, dirigenti e non, è stata ritenuta, anche nei più recenti interventi legislativi (riforma Brunetta) di fondamentale importanza per il raggiungimento di maggiori livelli di produttività del settore pubblico tanto da inserirla quale fase caratterizzante l'intero ciclo di gestione delle performance delle amministrazioni pubbliche. Posizione che dovrebbe permettere di superare l'isolamento 'gestionale' che il processo di valutazione delle performance individuali ha subito sino ad un recentissimo passato. La valutazione delle performance individuali, di dirigenti e dipendenti, dovrebbe pertanto essere lo strumento attraverso il quale far passare quei messaggi di riforma in ottica manageriale delle amministrazioni pubbliche sui quali, sin dall'inizio, si è poggiato qualsiasi processo di riforma intrapreso. Il patrimonio umano costituisce la risorsa attraverso cui gli altri patrimoni aziendali possono essere impiegati e 'praticati'.
Il volume è dedicato alla valutazione del personale pubblico ed in particolare della dirigenza pubblica. Il lavoro si compone di quattro capitoli. Il primo capitolo è dedicato all’inquadramento teorico dei concetti di misurazione e valutazione. Il secondo capitolo, data anche l’importanza che le norme ricoprono nella vita delle amministrazioni pubbliche, è, invece, dedicato all’analisi aziendale dell’inquadramento giuridico del dirigente pubblico cercando di evidenziarne il processo longitudinale di sviluppo e le connesse logiche. Nel terzo capitolo sono invece presentate e discusse le relazioni esistenti, anche a fronte delle ultime modifiche normative intervenute, tra la valutazione della dirigenza pubblica ed i sistemi incentivanti la sua prestazione. Il quarto capitolo è dedicato alla presentazione dei sistemi di valutazione della dirigenza. Nelle conclusioni, sono proposte delle riflessioni di sintesi e delle prospettive di sviluppo futuro della valutazione della dirigenza.