Il libro illustra gli aspetti essenziali del risarcimento del danno da uccisione e da lesioni personali della vittima del fatto illecito, argomento in continua evoluzione per gli interventi della Suprema Corte che si sono succeduti nel tempo sul danno patrimoniale e sulla nuova valenza del danno non patrimoniale. Centrato sul diritto giurisprudenziale, il volume compie una ricostruzione dei principali orientamenti del diritto in azione con riferimento alle tematiche di maggiore interesse ed attualità quali la legittimazione ad agire, le diverse tipologie di danno ed i criteri di quantificazione dello stesso alla vittima ed ai congiunti (soprattutto con riguardo ai criteri elaborati dai tribunali di Milano e Roma). Nell’esposizione delle diverse problematiche inerenti i profili menzionati, l’opera evidenzia come i giudici utilizzino delle formule interpretative per argomentare le soluzioni adottate che spesso risultano con significati opposti, come le formule “danni riflessi” o “danni esistenziali” prima enfatizzate e quindi criticate nelle recenti pronunce.
In merito alle tecniche di risarcimento, l’Autore, nella constatazione dello scarso utilizzo della tecnica liquidatoria mediante la corresponsione di una rendita vitalizia per danno alla persona di natura permanente (art. 2057 c.c.) e della mancanza nel nostro ordinamento di un regime di segregazione patrimoniale delle somme da destinarsi alle nuove esigenze di vita della vittima e dei congiunti (arg. ex art. 2740 c.c.), inesistente anche nella disciplina di protezione dei soggetti privi in tutto o in parte di autonomia (artt. 404 ss. c.c.), avanza la proposta dell’impiego, in alternativa, dello strumento internazionalprivatistico del trust interno e dello strumento atipico del contratto di affidamento fiduciario, per la protezione patrimoniale degli interessi, meritevoli di tutela, dei danneggiati.