Il volume analizza approfonditamente il reato di finanziamento al terrorismo internazionale alla luce del diritto internazionale e dell’Unione europea, pur non trascurando per taluni profili la normativa interna di alcuni Stati. Nella trattazione, dopo l’esame della nozione giuridica di finanziamento, si propone uno studio dettagliato delle misure repressive e preventive di contrasto al finanziamento del terrorismo internazionale, con particolare riguardo alle misure raccomandate dalla Financial Action Task Force. L’analisi della prassi è volta all’individuazione di un obbligo di cooperazione nell’adozione di tali misure di contrasto di natura consuetudinaria. Il volume dedica poi una parte consistente alla tutela internazionale dei diritti umani. Ad oltre dieci anni dagli attentati dell’11 settembre 2001, si assiste ad un faticoso riequilibrio tra le esigenze di sicurezza dei singoli Stati e l’imperativo della tutela dei diritti fondamentali. Esemplare, a tale riguardo, è lo studio del regime delle sanzioni ONU (fino alla figura dell’Ombudsperson) così come l’accordo internazionale UE – USA circa il Terrorist Financing Tracking Programme. Il volume è arricchito da alcuni esempi recenti della prassi internazionale: dal primo rapporto Moneyval sulla Santa Sede del luglio 2012 alle sentenze di corti americane in casi che hanno un “parallelo” davanti al giudice UE, ad es. la celebre saga Kadi.