A seguito degli eventi che, nell’ultimo lustro, hanno caratterizzato la realtà economico finanziaria del nostro Paese, l’ordinamento del credito risulta esposto a molteplici criticità che riflettono un contesto relazionale segnato da notevoli contrapposizioni nel rapporto tra società, economia e politica, che assurge a presupposto di frequenti tensioni e di potenziali dissidi, dovuti alle mutazioni geopolitiche che si rinvengono a livello internazionale.
Da qui l’avvertita esigenza di dover procedere ad una rilettura del complesso regolatorio che disciplina l’esercizio dell’attività bancaria e finanziaria, essendo divenuta ineludibile l’istanza a ricercare soluzioni interpretative della normativa speciale.
La nuova edizione del «Manuale» offre un compiuto quadro giuridico istituzionale del settore finanziario, nel quale al presente i tradizionali meccanismi della regolazione speciale appaiono, per certi versi, meno convincenti rispetto al passato. Conseguentemente, le valutazioni formulate nel volume – nel disegnare il quadro istituzionale del settore finanziario (i.e. struttura di vertice, sistema di supervisione, soggetti, attività, mercati) – si propongono di verificare gli effetti delle innovazioni recate dalla regolazione speciale sulla efficienza della industria finanziaria. Vengono evidenziati in tal modo gli esiti positivi dell’evoluzione normativa e, al contempo, le carenze che nella stessa tuttora permangono, consentendo un agere che, a volte, risulta poco conforme a linee comportamentali improntate al ‘dover essere’.
Nel lavoro è dedicato più ampio spazio, rispetto al passato, alla portata innovatrice della regolazione europea, oggi particolarmente attenta ad effettuare scelte sociopolitiche correlate all’esigenza di riconoscere, nello svolgimento dell’attività finanziaria, crescente attenzione al conseguimento del ‘benessere comune’; donde la proposizione di una dinamica evolutiva che consenta di realizzare concretamente le opportunità rappresentate nel Green Deal.
Viene, in tal modo, sottolineato il ‘volto nuovo’ dell’Unione che, dopo le tristi esperienze delle menzionate crisi, sembra nel presente più rispettosa dei valori nel proposito di trasformare l’UE in un’economia moderna, che abbia riguardo ad uno schema ordinatorio incentrato sulla ‘stabilità’ (intesa come indicatore di una innovazione progettuale che ha di mira uno sviluppo tecnologico e industriale rispettoso della natura).
In tale contesto particolare attenzione è dedicata alle nuove sfide che dovranno essere affrontate dalle autorità di vertice dell’ordinamento finanziario a seguito dell’affermazione di processi operativi connessi all’utilizzo degli automatismi informatici nell’esercizio dell’attività finanziaria e, in particolare, alla introduzione dell’euro digitale.
Ciò ha reso possibile una trattazione che si estende dall’inquadramento della ‘architettura di vertice’ dell’ordinamento finanziario, alla puntualizzazione della tipologia soggettiva bancaria, ai criteri disciplinari della ‘contrattazione finanziaria’, nonché alla regolazione dei ‘sistemi di pagamento’ e degli ‘emittenti’; impianto sistemico che si completa con un’esauriente analisi della disciplina dei mercati e con la rappresentazione degli elementi che connotano la fenomenologia denominata ‘FinTech’.
