Il volume, giunto alla sua seconda edizione, si colloca in una materia, quella del diritto bancario, assai fluttuante all’interno di uno scenario monetario e finanziario in evoluzione e complessificazione.
Il testo offre spunti di attualizzazione di concetti solo apparentemente datati ed ha il merito di far riflettere il lettore sulla ratio di certe norme in materia di protesto cambiario che svelano i differenti approcci dei vari Stati, europei ed extraeuropei, alla giuridicità di certe fattispecie.
Gli influssi del diritto romano e del diritto canonico sull’attuale regolamentazione del protesto cambiario sono ancora evidentissimi, così come si percepisce, nell’analisi comparata di tale istituto, una vivace dicotomia tra paesi di matrice anglosassone, nei quali il protesto non è necessario, e paesi che richiedono obbligatoriamente il protesto.
La materia del protesto cambiario pone anche alcuni interrogativi cruciali sul versante del diritto internazionale privato, che l’autore indaga assai approfonditamente ora da studioso ora affrontando il fenomeno nei suoi risvolti partici e tecnici.
Il volume si conclude con alcuni cenni ai profili penalistici del fenomeno del protesto cambiario.
STRUTTURA
Il volume è suddiviso in parti, capitoli e paragrafi. Se la parte prima si occupa principalmente di analizzare l’istituto del protesto cambiario (natura e funzioni), la seconda parte, più tecnica, si occupa di presupposti, modalità e requisiti dell’atto di protesto, nonché dell’esame del registro dei protesti.
La terza parte si occupa delle persone autorizzate a levare il protesto e della responsabilità civile del notaio. Infine, la parte quarta fornisce brevi cenni in ambito penale.