I poteri delle parti di svolgere indagini ed sono una delle cartine di tornasole delle ondivaghe modifiche che ha subìto nel tempo il "nuovo" codice di rito penale. Le linee guida del sistema hanno subito tali varianti da non rendere agevole l'identificazione dei ruoli delle parti e del giudice nel tema della ricerca delle fonti di prova e della loro ammissione ed escussione. Il permanere di termini massimi per le indagini preliminari per il pubblico ministero si è subito rivelato uno sbarramento disarticolato dalla realtà operativa. Da qui, la forzatura fino al consolidarsi del principio della ; di fatto il pubblico ministero è nelle condizioni di poter supplire alle deficienze inquisitorie imposte dalla chiusura delle indagini preliminari; per la fase dibattimentale, sono attribuiti all'organo dell'azione poteri di integrazione probatoria in vista della varietà delle situazioni che si arricchiscono con la celebrazione del pieno contraddittorio.
D'altro lato, le facoltà riconosciute alle parti con le indagini difensive non sono contenute entro termini cronologicamente prefissati, e costituiscono un momento importante per la realizzazione del principio in oggetto. La proliferazione delle fonti di prova è in linea con le regole del , eccezion fatta per la sua durata ragionevole.
Sullo sfondo della ricerca, condotta con un esame accurato di dottrina e giurisprudenza, senza perdere mai di vista il sistema, si muove l'aspirazione scientifica di fondo: anche una struttura tendenzialmente accusatoria non può fare a meno di ricordare che lo scopo del processo penale non è assimilabile a quello di altre esperienze giudiziarie a contenuto dispositivo.Prefazione. - I: La genesi storica dell'attività di indagine "suppletiva" ed "integrativa" delle parti: dalla legge delega n. 108 del 1974 al "nuovo" codice di procedura penale del 1988. - II: L'attività di indagine delle parti successiva all'esercizio dell'azione penale. - III: L'utilizzo processuale dell'attività di indagine "suppletiva" ed "integrativa". - IV: L'attività di indagine suppletiva ed integrativa nei procedimenti "alternativi" al rito ordinario, davanti al giudice di pace e per l'accertamento della responsabilità amministrativa degli enti. - V: La continuità investigativa nel procedimento penale: la rilettura di un principio. - Considerazioni conclusive.
Autori / Editori
Dettagli
Data di pubblicazione
01/2004
Codice
00066264
Editore
Cedam
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Problemi attuali della giustizia penale. Studi raccolti da Angelo Giarda, Giorgio Spangher, Paolo Tonini